Lo stile educativo

La nostra scuola è luogo educativo caratterizzato dalla visione di persona che viene dalla cultura cristiana. È comunità e che si apre alla famiglia, al territorio in un progetto di cooperazione nell’ottica di una “comunità educante”. È luogo di ascolto delle famiglie del territorio ed è riferimento culturale per la comunità.

Si qualifica oltre che per i valori di riferimento anche per lo stile nell’interazione con i bambini e nell’organizzazione delle attività. Va pertanto sottolineato che:

  • nella scuola dell’infanzia sono indispensabili le attività individualizzate, in quanto danno risposta alle esigenze del singolo secondo le modalità specifiche dell’apprendimento
  • dai 3 ai 6 anni sono essenziali le esperienze di apprendimento a livello di gruppo, perché attraverso di esse il bambino supera l’egocentrismo affettivo, logico, sociale e morale
  • sono allestiti ambienti didatticamente stimolanti affinché sia il bambino stesso a introdurre nella propria attività le variazioni che caratterizzano l’attività esplorativa; al personale educativo spettano compiti di regia
  • le attività di sezione e di intersezione, i laboratori e altre forme e proposte devono svolgersi in modo da consentire ai vari gruppi, di avere le risposte necessarie a livello educativo e di intessere tutti quei rapporti di inter-sezione fondamentali per avviare il bambino alla disponibilità agli altri, alla capacità di collaborazione e di lavoro comune. Dette attività arricchiscono l’intera comunità scolastica in quanto assicurano l’esperienza della condivisione, dell’apporto personale, di una costante revisione delle proprie scelte
  • sono curate l’attività educativa e formativa in continuità verticale (sezione primavera e scuola primaria) e orizzontale con altre agenzie del territorio quali: la parrocchia, il comune, la biblioteca...la scuola dell’infanzia non deve chiudersi in se stessa, ma realizzarsi come istituzione aperta, disponibile a cogliere, in termini educativi, quanto l’esterno offre
  • è scuola inclusiva cioè capace di vera accoglienza dove si impara ad accogliere “le diversità” come una ricchezza

La programmazione collegiale rappresenta il presupposto per l’attuazione di esperienze organiche che arricchiscono il bambino e la comunità.

L’educazione, frutto di un processo dinamico, si avvale della progettazione come strumento di lavoro e non come finalità. Il bambino va perciò rispettato, come soggetto attivo, protagonista della propria crescita e non considerato un semplice esecutore di sequenze previste e prestabilite.

Comunità educante

Nella scuola dell’infanzia paritaria per far sì che tutte le esperienze diventino occasione di crescita e di maturazione, per garantire che ogni ambiente sia luogo di formazione, si impone l’esigenza di “fare comunità” tra il corpo docente, il personale ausiliario, le famiglie e tutte le componenti che, a vario titolo, entrano in contatto con i bambini. Se questo è un dato acquisito, almeno in linea di principio, anche in altre realtà scolastiche, nella scuola dell’infanzia paritaria è uno degli aspetti più qualificanti.

La visione della persona nella sua globalità, la centralità del bambino, la tensione verso il raggiungimento della sua formazione integrale, le finalità della scuola e l’importanza primaria attribuita alla famiglia rendono la solidarietà strumento indispensabile per la realizzazione di un ambiente veramente educativo.

In tale ambiente è così possibile la costituzione di una comunità che, fondata sul legame della fratellanza, alimentata dall’esperienza del rispetto e dell’amore reciproco, si fa luogo di accoglienza, di esperienza di carità, di testimonianza di comuni valori.

Le famiglie Il principio che la famiglia sia l’ambiente naturale, all’interno del quale si realizza la prima educazione dei figli, fonda, giustifica e sorregge tutte le scelte riguardanti l’interazione scuola-famiglia. La scuola, nel rispetto delle competenze e dei ruoli specifici, ricerca la cooperazione ed il sostegno dei genitori per il conseguimento dei comuni obiettivi. La famiglia ha un ruolo attivo:

  • nella condivisione dei valori educativi, cui la scuola si ispira
  • nella disponibilità a proporre, sostenere e animare le iniziative funzionali al raggiungimento delle mete educative
  • nella gestione degli organi collegiali che è necessario attivare con una specifica struttura e funzione in base alla natura giuridica e al progetto educativo della scuola stessa
  • agli incontri di informazione e formazione miranti alla crescita individuale, ma anche alla costituzione di gruppi di genitori in dialogo tra di loro e con la realtà locale
  • nella collaborazione degli stessi genitori per l’ideazione e la gestione di iniziative finalizzate a rendere visibile alla comunità l’opera della scuola e a rendere amabile la vita della scuola al suo interno

La scuola diventa occasione di incontro e di confronto; quindi luogo di crescita delle famiglie. È doveroso affermare che i bambini “non si mandano né si portano a scuola” ma si interagisce con la scuola vivendola assieme ai bambini, nel doveroso rispetto dei compiti e ruoli che spettano a coloro che hanno responsabilità di costruzione e di funzionalità del progetto educativo della scuola stessa.

L’équipe educativa

Al personale educativo, religioso e laico spetta il compito della formazione integrale del bambino con il dovere di condividere e attuare la proposta educativa propria della scuola e quindi i valori cui essa si ispira e le finalità cui tende. Ad ogni educatrice vengono richiesti:

  • una solida preparazione pedagogica e competenza professionale
  • la consapevolezza che il compito educativo si attua attraverso la testimonianza della propria vita
  • la disponibilità al lavoro collegiale, non solo a livello didattico, ma soprattutto educativo
  • un atteggiamento di apertura al dialogo con i bambini e con le famiglie
  • un costante e profondo indispensabile impegno nell’aggiornamento

Pertanto l’equipe educativa non solo si rende disponibile, ma si fa promotrice di incontri al suo interno per la elaborazione della programmazione educativa e didattica, di incontri con gli operatori delle realtà che, a vario titolo, interagiscono con la scuola. Ruolo particolarmente importante ha la coordinatrice, cui spettano il compito e la responsabilità di stimolare, organizzare e coordinare tutte le attività della scuola.

Il personale ausiliario

II personale ausiliario, per le attività che è chiamato ad eseguire, fa parte integrante della comunità educativa della scuola. Nella scuola dell’infanzia paritaria svolge il proprio lavoro in sintonia con il progetto educativo, collabora con le educatrici ed instaura positivi rapporti con i bambini e con i genitori. Per questo deve amare ed accettare l’infanzia, tenere un comportamento sereno ed equilibrato, usare un linguaggio consono all’ambiente educativo in cui opera, possedere una viva sensibilità morale. La cooperazione ed il rispetto conferiscono ai compiti del personale ausiliario valenza educativa